Cronache dalla maratona di Roma

Con molta incoscienza accetto l'invito di una mia amica che ha partecipato lo scorso novembre alla maratona di New York e a febbraio mi iscrivo alla maratona di Roma.

Sono quattro anni che non partecipo ad una maratona, non so se arriverò alla fine, ma passeremo sicuramente un fine settimana piacevole. E poi, il 22 marzo è già primavera e a Roma ci sarà un clima stupendo.

Il 15 febbraio partecipo alla mezza maratona di Ferrara; un discreto tempo, e decido di fare un paio di allenamenti sul lungo per cercare di concludere dignitosamente anche la maratona di Roma: trenta chilometri a Bologna, altrettanti fatti in Val Passiria con una temperatura ed un dislivello infame.

20 marzo venerdì: si parte per Roma e anziché il tempo primaverile ci accoglie un vento gelido che ci accompagnerà tutto il fine settimana.

21 marzo sabato: facciamo i turisti a Roma, poi all'ora di pranzo andiamo a ritirare il pettorale per approfittare del pasta party. Non siamo gli unici ad averla pensata così e, per entrare al villaggio della maratona, impieghiamo circa mezz'ora di fila. Ritiriamo il pettorale e lo zaino che regalano a ciascuno dei 15.000 iscritti. E' uno zaino blu e azzurro e da quel momento, in ogni angolo di Roma, incrociamo maratoneti con lo zaino sulle spalle.

22 marzo domenica: è il giorno della maratona. Andiamo al metrò per raggiungere la partenza al Colosseo. La stazione è piena di maratoneti. Sembrano un esercito.

Scendiamo al Circo Massimo e non si può sbagliare strada: basta seguire i soldatini con gli zainetti. Da tutte le parti arrivano i maratoneti; guardo verso il Colosseo e vedo dalla strada arrivare un fiume di persone e uno sventolio di bandiere canadesi, polacche, italiane.

Uno spettacolo. Vedo uno spagnolo con disegnata sulle gambe la bandiera nazionale, poi un altro ancora, è un gruppo; faccio loro un cenno e subito si mettono in posa per una foto.

Finalmente si parte: Colosseo, Fori Imperiali, Campidoglio, si corre tra due ali di folle festanti che ti incoraggiano con urla e campanacci; si corre guardando il pubblico e sei quasi stordito da tanto entusiasmo. Circo Massimo, San Paolo fuori le mura. Ecco fatti i primi cinque chilometri. In questo tratto la maggior difficoltà è stata quella di non essere travolto dalla massa degli altri podisti.

Decimo chilometro, siamo a Trastevere e dopo una curva sembra che tutto il quartiere sia sceso in strada ad incoraggiarti. Arriviamo ad un ristoro e troviamo ancora solo liquidi, mi rivolgo al podista a fianco a me e mi risponde in inglese: è americano. Poco prima del Vaticano incrociamo un gruppo parrocchiale di ragazzi tutti in maglia rossa, sono al bordo della strada e tutti allungano la mano per dare "cinque". Io e altri podisti ci avviciniamo a loro per scambiare il saluto. Via della Conciliazione, piazza del Vaticano: che emozione!

Arriviamo al ventunesimo chilometro, passiamo di fianco ad un centro di canottaggio che ci accoglie festante con la musica a tutto volume: vien voglia di ballare, poi la ragione dice che è meglio non sprecare energie.

Subito dopo il Foro Italico, si vede lo stadio Olimpico e subito si sente un romano che urla "qui è casa d'er pupone! ".

Giro di boa, si torna verso l'arrrivo. Villa Ada, Villa Borghese altre due mazzate in salita.

Trentesimo chilometro, siamo ancora in periferia ma la gente non diminuisce; l'Ara Pacis, il LungoTevere, giriamo a sinistra poi a destra, poi…Piazza Navona. Qui l'adrenalina sale all'impazzata.

Purtroppo, corso Vittorio Emanuele e via del Corso ce lo godiamo poco, è un tratto all'ombra ed è freddo. Ma c'è tanta gente e si prosegue a correre.

Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi…. Hai l'impressione che tutti i turisti non siano lì per i fantastici monumenti ma per te. Sei tu, oggi, il protagonista.

Piazza Venezia, ancora il Circo Massimo, svolta a sinistra ed ecco in fondo il Colosseo: ultimo chilometro, l'ultima fatica perché sei distrutto ed il giro del Colosseo prevede ancora un tratto in salita.

In vetta alla salita si intravedono i fotografi: si fa di tutto per passare davanti a loro cercando di essere sorridenti e… riposati.

Centonovantacinque metri alla fine: il traguardo è lì a metà di via dei Fori Imperiali, lo vedi, ancora in salita ma lo tocchi ormai con le mani. Il pubblico incita, ti applaude e non puoi far altro che dare tutto ciò che ti rimane prima di alzare le braccia al cielo passando sotto lo striscione dell'arrivo.

Dopo, la confusione mentale e la fatica non ti fa connettere molto: ricevi la medaglia, un "asciugamano" che sembra una carta dorata dell'uovo di Pasqua per ripararti dal freddo, bottigliette d'acqua, mele, banane per rifocillarti.

Ci sono i soliti statistici che registrano di che marca sono le tue scarpe e poi vai ai camion per riprendere il tuo zainetto. Ti cambi, ti riposi, fai allungamento, ti ricongiungi con familiari ed amici e ti rimetti a fare il turista per Roma.

Ancora tanti zainetti che girano per la città, ma tutti soddisfatti, stremati si, ma sorridenti. La maratona di Roma? Stupenda, uno spettacolo, una passeggiata e io l'ho fatta!

« torna alla pagina precedente





Associazione Dilettantistica
Polisportiva Lame

via Vasco De Gama, 20
40131 Bologna

Per informazioni e iscrizioni
tutti i giorni dal lunedi al venerdi dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 17.00 alle 19.00
Tel. 051 6345717 - Fax 051 6353007

Contattaci@
Privacy & Legal

Copyright © 2008-2011 Polisportiva Lame
P.IVA 03532140377